lunedì 23 aprile 2007

Una guerra di successo.


Perché una guerra riscuota la meritata popolarità e la gente la segua, la guardi, i media ne parlino e faccia il tutto esaurito al botteghino è indispensabile una buona regia. Qualcuno dietro alle quinte che si occupi di organizzare il tutto fin dal primo momento, che crei aspettativa e focalizzi l’attenzione. Non importa quanti morti ci siano, o quanto sanguinosa sia la guerra, se la regia non è buona, nessuno la seguirà e se ne interesserà.
Guardate il conflitto ugandese, di cui quasi nessuno parla: uscito già una ventina d’anni fa, con ben 10mila morti, 400mila profughi e l’utilizzo massiccio dei bambini, non è mai riuscito a sfondare.
I motivi dell’insuccesso sono sicuramente il cast composto da emeriti sconosciuti, come l'Esercito di Resistenza del Signore, il Fronte della Sponda Occidentale del Nilo e le Forze Democratiche Alleate; e la location, l’Uganda, un paese fuori mano e senza risorse energetiche alla moda come il petrolio. Così si diventa un conflitto d’essai, che non fa soldi e viene seguito solo da pochi intelletualoidi di sinistra.
Le major statunitensi, invece, hanno decenni di esperienza, molte guerre di successo alle spalle e conoscono tutti i segreti del mestiere: prima di tutto bisogna inventare una storia emozionante, che nasconda i meri fini di lucro; poi si devono scegliere attori importanti e conosciuti come un Bush, che è addirittura figlio d’arte, o il famossisimo Bin Laden, per il quale è stato fatto un battage pubblicitario portentoso, con un organizzazione del genere il tutto esaurito è assicurato.
Ricordate se proprio dovete far scoppiare una guerra, organizzatela bene, altrimenti rischiate che non vi venga a vedere nessuno.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Allora visto che in Italia ci sono pessimi registi e pessimi attori, sia al cinema che in parlamento, speriamo che abbiano il buon senso di non fare altre guerre. Tanto non se ne accorgerebbe nessuno.

noodlesmaker ha detto...

Verissimo! E credo che non vinceremo neanche il premio per migliori attori non protagonisti.

Unknown ha detto...

Bhe, però con Morricone possiamo giocarci almeno la nomination come miglior colonna sonora...anche se un "burn motherfucker burn" mi sembra adattissimo alle scene militari, e il grande maestro sicuramente non l'ha scritta.

noodlesmaker ha detto...

Grazie per lo spunto, aggiungerei che anche una bella colonna sonora di giornalisti e opinionisti, paggi del partito guerrafondaio, sono sempre utili.

Anonimo ha detto...

Brava ci, veramente bello!

Anonimo ha detto...

Mentre eri via ha chiamato Luttwak.

Ha detto che come sceneggiatrice bellica gli sembri promettente, e si offre come esperto-analista-guerrafondaio-occasionalmente tecnico delle luci per qualunque guerra tu abbia in mente.
E' stato commentatore non protagonista di tutti i conflitti degli ultimi decenni, dalla guerra di Bush padre contro Noriega a quella di Bush figlio contro Webster's.
Ha lasciato detto che sarebbe interessato a conflitti di qualunque scala, anche condominiale.
Basta che scorra il sangue, in caso pure di pollo.

noodlesmaker ha detto...

Magari io, lui e i suoi amici potremmo anche fare un bel colpo di stato assieme.